Uno dei punti centrali rispetto al tema dell’adoption di modalitá collaborative è quello delle competenze. Come trasformare le organizzazioni in sistemi connessi in cui le persone possono costruire e scambiare valore insieme?
Come ho già avuto modo di dire spesso i processi di Social&Digital transformation sono di fatto delle esperienze di cambiamento organizzativo, che hanno nello sviluppo di competenze e approcci metodologici uno degli step che assicura un progressivo riadattamento delle persone al nuovo sistema organizzativo.
Ho però maturato una convinzione di fondo, frutto di “qualche” progetto seguito e di osservazione del più generale ecosistema qual è il web: la trasformazione delle organizzazioni in sistemi collaborativi non ha il suo punto focale nella riduzione del gap di capacità d’uso degli strumenti tecnologici abilitanti.
Le persone che troviamo in azienda vivono nella società più ampia, e come sappiamo queste sono per la gran parte utenti di ambienti social come noi. L’adozione di base di questi strumenti da parte di questi utenti non è passata per sessioni di formazione dedicata: piuttosto attraverso modalità trial and error e mutuo supporto fra maggiormente esperti e meno avvezzi. Quello che di fondo ha mosso e muove (o anche non muove) le persone alla partecipazione attiva in questi ambiti è la motivazione personale.
Tutta questa premessa per dire che personalmente non vedo profittevole, quanto meno sulla dimensione di technical skills di base, azioni formative dirette che non siano orientate a “far provare e supportare”.
Ma la domanda che vorrei farmi qui è però diversa, e cioè: quali sono le competenze che sulle quali una funzione che ritengo centrale in questi processi di trasformazione come il SocialHR, dovrebbe lavorare in chiave di sviluppo continuo?
Credo che un concept utile alla progettazioni di percorsi di sviluppo potrebbe essere il seguente.
Le tre dimensioni formano una competenza più articolata e generale di persona:
- capace di muoversi nel contesto dei sistemi e dei social&digital tools (technical skills)
- in grado di gestire il testo, che in questi ambienti è il cuore della relazione non essendovi il supporto di tutte gli altri elementi di non verbale. Un tema che trovo spesso sottovalutato, ma che definisce la reale capacità di movimento nel collaborative ecosystem: saper scrivere per essere capito, saper leggere per capire (cognitive skills)
- capace di produrre meta-valore negli ambienti collaborativi, collegando le persone fra loro, supportando le migliori conversazioni, valorizzando le transazioni che stanno producendo valore (social skills)
Queste tre dimensioni definiscono una sorta di percorso di sviluppo verso una “pienezza di presenza” in ambienti che generano delle domande di governance crescente: individuale e collettiva.
Si tratta di una “maturazione” individuale che parte da commodity skill di uso degli strumenti necessari al fine di integrarsi al meglio ai processi di social collaboration organizzativi (user). Transita su un altro livello che lo rende maggiormente capace di contribuire producendo testi e contenuti che arricchiscono quei processi (contributor). Per arrivare ad un livello di proattività che possa addiritura diventare un ruolo nello schema di governance della social organization (ma va detto che forse per quest’ultimo ambito potrebbe starci un ragionamento sul potenziale individuale: tutti possono essere dei community enabler?).
Va fatto ancora moltissimo per riempire questi box di competenze che siano trasferibili ed acquisibili naturalmente. Dovremo adottare uno sguardo multidisciplinare (imparare a scrivere è una competenza insegnata nelle organizzazioni? Non credo…), che sappia produrre delle esperienze di apprendimento e di contenuto diverse. Come dicevo un nuovo ed importante compito per il SocialHR che dovrà saper generare programmi di sviluppo coerenti con la digital transformation in atto.
L’obiettivo è quello di supportare la persona nella nuova avventura che è di connessione permanente, di scambio di valore, di produzione di valore insieme. Ma si tratta anche di accompagnare una crescita più complessiva, organizzativa, che dia corpo sostanziale ai progetti di change management in direzione social&digital.